“La partecipazione dei comuni all’accertamento tributario”, questo il titolo della seconda giornata formativa organizzata da AnciSicilia (nell’ambito di una serie di incontri promossi in collaborazione con Ifel) che si svolgerà giovedì 5 dicembre (a partire dalle 9) nella Sala Borsellino di Palazzo Vermexio a Siracusa.
Sarà il vice presidente vicario dell’AnciSicilia, Paolo Amenta, a introdurre i lavori cui faranno seguito i saluti istituzionali del sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, del direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, Antonino Gentile, e del comandante regionale della Guardia di Finanza, Ignazio Gibilaro.
L’AnciSicilia intende, in questo modo, fornire non solo strumenti e spunti di riflessione sulla lotta all’evasione dei tributi erariali, ma anche aggiornamenti su temi quali banche dati catastali a supporto dell’attività di accertamento e segnalazioni qualificate.
Si parlerà, inoltre, anche dei percorsi d’indagine che le amministrazioni potranno seguire nella lotta all’evasione dei tributi erariali e verrà anche presentata l’attività del gruppo di lavoro, istituito dopo la sottoscrizione del protocollo d’intesa, (giugno 2012) da parte di AnciSicilia, Assessorato regionale all’Economia e Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate: una collaborazione nata con l’intenzione di definire programmi di recupero e lotta all’evasione attuabili dalle amministrazioni comunali dell’Isola.
“Attraverso queste giornate formative e la collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, – spiegano Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente vice presidente vicario e segretario generale dell’AnciSicilia – la nostra Associazione, in attesa che in Sicilia venga data attuazione al federalismo fiscale, vuole sostenere i comuni nell’acquisizione di nuovi strumenti e professionalità, al fine di contribuire alla lotta all’evasione dei tributi erariali, facendo così arrivare ulteriori risorse alle casse comunali. A tal fine riteniamo indispensabile che la percentuale riconosciuta ai comuni sulle maggiori somme riscosse a titolo definitivo, a seguito delle loro segnalazioni, debba essere innalzata, almeno in una fase provvisoria, dall’attuale 33% al 100%, come nel resto d’Italia. Un tale intervento rappresenterebbe, senza dubbio, un incentivo significativo perché i comuni siciliani possano contribuire con più determinazione al contrasto all’evasione dei tributi”.
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