Al via le Zone Franche Urbane, 181 milioni di euro per rilanciare le piccole e medie imprese

0
356

Presentate a Catania il 25 febbraio scorso, dal Governatore Rosario Crocetta, dall’Assessore alle Attività produttive Linda Vancheri e dal Dirigente del Ministero dello Sviluppo economico Carlo Sappino, alla presenza di diversi amministratori locali, tra i quali il Sindaco Enzo Bianco, le Zone Franche Urbane. Le aree in questione che in Sicilia sono18 in tutto – Catania, Erice, Gela, Aci Catena, Acireale, Barcellona Pozzo di Gotto, Giarre, Messina, Sciacca, Termini Imerese, Trapani, Bagheria, Enna, Palermo-porto, Palermo-Brancaccio, Vittoria e Lampedusa-Linosa – sarebbero, infatti,  finalmente pronte a partire dando un boccata d’ossigeno a questi territori che  presentano elevati indici di disagio socio economico e per le quali sono previste agevolazioni fiscali e contributive per le imprese, micro e piccole, che decideranno di investire. Per l’avvio delle Zone sono state attivate  risorse finanziarie per circa 500 milioni di cui 184,7 assegnate alla Sicilia, tutto ciò favorirà sicuramente  la  nascita di nuove imprese, anche grazie agli interventi sulle aree oggetto della defiscalizzazione. “Dobbiamo essere capaci di comunicare, di coinvolgere i territori – ha dichiarato  il Presidente Crocetta –  i tempi sono molto ristretti e serve la collaborazione delle istituzioni, attraverso sportelli locali per l’assistenza possibilmente collocati nel territorio della Zfu”.
Le imprese che hanno requisiti previsti per poter accedere ai finanziamenti potranno presentare le istanze a decorrere dalle 12 del 5 marzo e sino alle 12 del 23 maggio di quest’anno. La procedura non è a sportello, quindi l’ordine temporale di presentazione delle istanze non determina alcun vantaggio né penalizzazione. Le domande devono essere compilate in modalità telematica sulla base di un facsimile predisposto dal ministero, firmate digitalmente e trasmesse, con i relativi allegati, esclusivamente tramite la procedura informatica del sito Internet del ministero dello Sviluppo economico (www.mise.gov.it).