Alla Sala Piersanti Mattarella il convegno organizzato da Anci Sicilia sul Cerimoniale

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Si è svolto ieri, nella Sala Piersanti Mattarella – Assemblea Regionale Siciliana in Piazza Parlamento 1 a Palermo, il convegno organizzato da Anci Sicilia sul tema “Il Cerimoniale per gli Enti Locali e la Comunicazione Istituzionale: Quando la forma è sostanza”. Dopo i saluti istituzionali del vice presidente dell’Assemblea Regionale Nunzio Di Paola, del presidente di Anci Sicilia Paolo Amenta e dell’assessore con delega alle autonomie locali e della funzione pubblica Andrea Messina, il segretario generale di Anci Sicilia Mario Emanuele Alvano ha introdotto il tema, centrando il suo intervento sull’importanza del Cerimoniale, quell’insieme di regole, norme e tradizioni che governano il comportamento e le azioni di individui e istituzioni in occasioni ufficiali, come cerimonie, eventi e rituali.

Tra gli interventi che sono seguiti, particolarmente interessante quello della dott.ssa Anna Fosson, già direttrice della Comunicazione istituzionale e Cerimoniale della Regione Valle d’Aosta ed esperta di protocollo e cerimoniale che ha affrontato, nello specifico e sulla base della sua esperienza personale, i vari temi di cui fanno parte simboli e riti del cerimoniale. Dalla posizione delle bandiere e dei gonfaloni, all’uso della fascia tricolore e a tutte le regole che governano l’accoglienza e il posizionamento durante le diverse cerimonie che gli Enti Locali, le Regioni e lo Stato, Fosson ha illustrato a una platea di oltre 300 amministratori, ma non solo, il loro uso corretto, le consuetudini e ha fornito gli strumenti utili per evitare quegli errori che, in parte, sembrano essere entrati nel quotidiano. Sono intervenuti, inoltre, il professor Pier Carlo Sommo, docente di Comunicazione Pubblica presso l’Università di Torino Patrizia Minnelli, responsabile relazioni esterne e cerimoniale di Anci e Augusta Troccoli, responsabile ufficio del cerimoniale dell’università degli Studi di Palermo. Entrambe hanno utilizzato esempi pratici, desunti dalla loro attività quotidiana. Al termine è seguito un confronto diretto con i partecipanti al convegno che hanno potuto proporre dubbi o incertezze finalizzati al miglioramento dell’applicazione delle regole del protocollo.