“La decisione di convocare per oggi un incontro con gli amministratori dell’Isola è scaturita dal fatto che nelle ultime settimane sono arrivate in associazione numerosissime richieste dei sindaci per trovare urgentemente una soluzione condivisa a gravi problemi quali la liquidità, le risorse finanziarie, i maggiori costi del servizio integrato dei rifiuti, la stabilizzazione dei lavoratori precari e, su tutti, l’impossibilità di approvare i bilanci di previsione e il rischio concreto di un aumento esponenziale degli enti in dissesto. Tutti temi, che insieme con la recente norma sulla decadenza di sindaco e giunta, tendono a far vacillare la stabilità finanziaria e politica degli enti”.
Lo ha detto questa mattina il segretario generale dell’AnciSicilia, Mario Emanuele Alvano, introducendo i lavori dell’incontro tra i sindaci dell’Isola, svoltosi a Villa Niscemi.
Un incontro che il presidente dell’Associazione, Leoluca Orlando, ha ritenuto di fondamentale importanza proprio alla vigilia del congresso nazionale dell’Anci che designerà, il prossimo 12 ottobre a Bari, il nuovo presidente.
“Ci auguriamo – ha spiegato Orlando – che si possa realizzare a livello nazionale nella scelta del nuovo presidente, un momento di unità a garanzia dell’autonomia dell’Anci, chiamata a difendere il sistema delle autonomie senza subalternità a logiche di parte”
Leoluca Orlando ha voluto nuovamente sottolineare i pericoli derivanti dalla recente norma che prevede, oltre all’azzeramento del consiglio comunale, anche lo scioglimento della Giunta e la decadenza del sindaco in caso di mancata approvazione del bilancio secondo i termini stabiliti dalla legge.
“La norma – ha spiegato Orlando – abbassa ad un terzo il quorum della sfiducia in Consiglio comunale e viola i principi generali del diritto, attaccando l’autonomia e la dignità degli amministratori. Non si può, infatti, cambiare lo status di un consigliere o di un sindaco dopo la sua elezione. La circolare applicativa è stata immediatamente contestata dalla nostra Associazione e sospesa, anche se la sospensione di fatto non azzera la legge”.
Il presidente Orlando ha poi affrontato le tematiche collegate alla crisi finanziaria dei comuni sottolineando che “purtroppo non solo la situazione degli enti di area vasta è ancora più drammatica di quella dei comuni, ma il tutto scaturisce da un meccanismo perverso che ha origine nell’autonomia della Regione Sicilia. Autonomia che ormai appare come il principale ostacolo allo sviluppo della Sicilia. Recentemente abbiamo ottenuto, dopo un incontro con Piero Fassino, che la crisi drammatica dei nostri comuni venga affrontata a livello nazionale all’interno di una tavolo politico e finanziario cui sono chiamati a partecipare governo nazionale, governo regionale, Ifel e Anci. Non possiamo più permettere, infatti, che si giochi con la serenità dei nostri cittadini e con la dignità di chi è stato chiamato ad amministrare e si trova dinanzi a problemi insormontabili che inficiano l’efficacia e la trasparenza del proprio lavoro”.
Il vice presidente dell’AnciSicilia, Salvatore Lo Biundo, intervenendo su temi quali i rifiuti e precari ha evidenziato la scarsa interlocuzione con il governo regionale e, in polemica con l’assessore Contraffatto, ha puntato il dito contro i costi elevati del trasferimento dei rifiuti all’estero chiedendosi su chi graveranno.
Un passo avanti sembra, invece, essere stato fatto sul tema precari: “In un recente incontro con l’assessore Lantieri – ha detto Lo Biundo – ci è stato assicurato che si provvederà alla storicizzazione della spesa e che verrà riconosciuta l’anzianità lavorativa dei lavoratori. Inoltre, la Regione incontrerà, nei prossimi giorni, il governo nazionale a cui presenterà il progetto collegato alla Resais. Se tutto andrà bene, presto verrà redatto un disegno di legge che sarà sottoposto anche alla valutazione dell’AnciSicilia e delle parti sociali. Infine, per ciò che riguarda i fondi per il riequilibrio di bilancio, è stato assicurato che entro dicembre verrà chiuso il 2015 e si procederà con il pagamento della prima trimestralità del 2016”.
L’importanza dell’incontro di oggi è stata ribadita dal vice presidente dell’Associazione dei comuni siciliani, Paolo Amenta, sottolineando la “volontà di condividere un percorso comune e fare squadra soprattutto sulla questione finanziaria”.
“Se non risolviamo il tema finanziario non esistono altri passaggi. – ha detto Amenta – Non può, solo per fare un esempio, iniziare la programmazione 2014-2020 e non possono essere avviati o ripresi progetti per favorire lo sviluppo dell’Isola”.
Amenta ha poi lanciato una provocazione: “Sottoscriviamo un documento condiviso in cui chiediamo di allungare i commissariamenti poiché il 20 novembre, considerata la situazione drammatica, nessuno sarà disposto a candidarsi per i liberi consorzi e le città metropolitane. Nessuno, infatti, si sente nelle condizioni di accettare un salto nel vuoto assumendo una carica in assenza di soluzioni idonee per scongiurare il dissesto finanziario e di garanzie concrete per assicurare i servizi essenziali ai cittadini. I sindaci che gestiscono comuni in dissesto, in pre-dissesto o senza i bilanci approvati, non possono partecipare al governo di altri enti in dissesto finanziario”.