Assemblea di Caltanissetta. Orlando: “Il nostro obiettivo è quello di dare voce ai territori per fare scelte condivise”

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“Siamo stanchi dei continui attacchi dei rappresentanti del governo regionale che tentano con i loro proclami di ribaltare le responsabilità della crisi del sistema ai sindaci, considerandoli come unici responsabili dell’inefficienza amministrativa, fra cui spiccano rifiuti, acqua e lavoratori precari. Dobbiamo continuare a confrontarci con tutti i territori ascoltando e raccogliendo le istanze che vengono dal mondo dell’associazionismo e dei singoli cittadini che vogliono dare un contributo e un aiuto al cambiamento della nostra terra, secondo quel principio della partecipazione attiva alla res pubblica. Solo così possiamo mantenere viva quella credibilità nei confronti dei cittadini che siamo stati chiamati a rappresentare e che i governi nazionale e regionale tentano di farci perdere”.
Lo ha detto Salvatore Lo Biundo, vice presidente dell’AnciSicilia, durante l’assemblea ” una proposta civica dai territori” svoltasi oggi a Caltanissetta.
” Da oggi – ha aggiunto – continua la mobilitazione che l’AnciSicilia ha iniziato da circa due mesi per far comprendere ai cittadini di chi sono veramente le responsabilità della crisi e mettendo in piazza tutto quello che i cittadini stessi stanno subendo a causa delle scelte scellerate e dell’immobilismo. La nostra protesta continuerà fino a quando i nostri documenti e le nostre rimostranze rimarranno lettera morta sui tavoli dei governi nazionale e regionale ”
“Non possiamo che essere soddisfatti di questa assemblea degli enti locali aperta alla partecipazione dei cittadini, dei movimenti e delle associazioni”‘ ha continuato Mario Emanuele Alvano, segretario generela dell’Associazione dei comuni siciliani.
“Per la prima volta, grazie all’Ancisicilia, viene data voce a tutti gli attori che partecipano alla vita delle amministrazioni comunali. Il nostro obiettivo è quello di dare voce a chi ha qualcosa da dire per non cadere nell’errore finora commesso dal governo nazionale e dal governo regionale su alcune scelte ( PAC, Imu terreni agricoli) non condivise dal basso. Negli enti locali gli attori principali sono i cittadini e bisogna tenerne conto”.
E Paolo Amenta, vice presidente dell’Associazione continua: “Dalla protesta del 2013 siamo arrivati alla proposta del 2015 attraverso una serie di incontri e di iniziative volte a mettere in evidenza la crisi del sistema degli enti locali. Le nostre rivendicazioni sono a 360 gradi e partendo da quelle finanziarie arrivano a quelle istituzionali, puntando il dito anche contro i soliti punti dolenti , acqua e rifiuti. Adesso vogliamo elaborare proposte e riposte insieme a tutti i movimenti civici che da tempo lavorano su proposte che partono dal territorio. Nell’attesa che tutto ciò venga preso in carico dalle cariche istituzionali attuali, resta chiaro che l’assenza totale di riposte ci spingerebbe a fare ulteriori passi avanti con nuove azioni che non possono che essere collegate alla creazione di un movimento politico a sostegno di tale proposta civica. La rabbia insieme al coraggio si può trasformare in speranza per la Sicilia.