L’AnciSicilia chiede al Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che la Regione siciliana impugni il decreto legge n. 91/2018, c.d. Bando Periferie, dinanzi alla Corte Costituzionale e offre il proprio supporto ai Comuni interessati nel proporre impugnativa in sede amministrativa presso il Tar di competenza. L’impatto della norma approvata nel “Milleproroghe” con la quale è stata prevista la sospensione fino al 2020 del Bando di riqualificazione delle periferie, ha creato, infatti, ai comuni siciliani, tenendo conto anche del co-finanziamento, un danno economico di complessivi 500 milioni di euro e ha coinvolto 117 Comuni, tra i quali le tre Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina e i nove Comuni capoluogo.
Fondi che, molti degli Enti interessati, avevano già previsto nel loro bilancio 2017 finalizzandoli alla realizzazione degli interventi per i quali avevano reso la progettazione esecutiva, arrivando, in molti casi, anche all’affidamento della stessa .
“La rimodulazione dello stanziamento di risorse destinate alle periferie è un inaccettabile atto di disinteresse per la vivibilità di 117 comuni siciliani e ha ignorato previsioni di legge, convenzioni firmate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e registrate dalla Corte dei Conti, progetti esecutivi, atti e impegni già assunti. Chiediamo, insieme ad Anci, che sta già predisponendo uno schema di risoluzione contenente la proposta di impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale del decreto 91/2018 che tali risorse vengano, invece, confermate nel rigoroso rispetto di scelte, progetti e tempi utili per la rigenerazione urbana nella piena convinzione che un generico rinvio al 2020 rischierebbe di vanificare gli sforzi già profusi rendendo, in alcuni casi, non più attuali i progetti”. Hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale di AnciSicilia.
“Gli Enti locali siciliani, per la realizzazione degli interventi, per i quali hanno partecipato al Bando Periferie – continua il presidente Orlando – sono stati impegnati in maniera significativa sia rispetto alle previsioni di bilancio, sia in termini di attività degli uffici tecnici e per tali ragioni, nel periodo di interesse, non hanno potuto beneficiare di ulteriori opportunità di finanziamento nazionali e regionali. Senza considerare il fatto che con il decreto 91 vengono, di fatto, bloccati interventi di riqualificazione e rigenerazione non solo nel senso strutturale del termine ma anche in senso di sicurezza sociale e tutti in aree particolarmente degradate, sotto entrambi i profili”.
“Chiediamo, quindi, al Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, – conclude Orlando – che la Regione siciliana impugni il decreto legge n. 91/2018, c.d. Bando Periferie, dinanzi alla Corte Costituzionale e, come associazione dei comuni siciliani, offriamo il nostro supporto agli enti interessati nel proporre impugnativa in sede amministrativa presso il Tar di competenza”.
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