Nell’ambito della conversione in legge del “Decreto Sostegni ter” all’esame del Senato, è stato approvato un emendamento che proroga al 30 aprile il termine per la presentazione delle richieste di contributo per progetti di rigenerazione urbana (inizialmente fissato al 31 marzo). Si tratta dei progetti regolati dai commi 536 e 542 della Legge di Bilancio 2022 che assegna 300 milioni di euro ai Comuni per iniziative di rigenerazione urbana, riduzione della marginalizzazione e del degrado sociale e miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale.
I contributi potranno essere richiesti:
– dai Comuni sotto i 15.000 abitanti che, in forma associata, hanno una popolazione di oltre 15.000 abitanti, nel limite massimo di 5.000.000 di euro (la domanda deve essere presentata dal comune capofila);
– dai Comuni che non risultano beneficiari del bando dell’aprile 2021, nel limite massimo della differenza tra gli importi previsti dall’articolo 2, comma 2, del DPCM 21 gennaio 2021 e le risorse attribuite dal Bando di aprile, cioè:
a) 5.000.000 di euro per i comuni con popolazione da 15.000 a 49.999 abitanti;
b) 10.000.000 di euro per i comuni con popolazione da 50.000 a 100.000 abitanti;
c) 20.000.000 di euro per i comuni con popolazione superiore o uguale a 100.001 abitanti e per i comuni capoluogo di provincia o sede di città metropolitana.
Le richieste di contributo dovranno riguardare singole opere pubbliche o insiemi di lavori relativi a:
– manutenzione per il riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico, anche compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire e la sistemazione delle pertinenti aree;
– miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive;
– mobilità sostenibile.
Nella richiesta vanno indicati il quadro economico dell’opera, il cronoprogramma dei lavori, il codice unico di progetto (CUP), eventuali forme di finanziamento concesse da altri soggetti sulla stessa opera e, nel caso di comuni in forma associata, l’elenco di comuni che fanno parte della forma associativa.