L’AnciSicilia, durante una riunione svoltasi questa mattina a Villa Niscemi, si è occupata della grave situazione finanziaria di molti comuni siciliani, in particolare di quelli che hanno dichiarato il dissesto o che hanno presentato il piano di riequilibrio.
I dati denotano, secondo l’AnciSicilia, il reale pericolo che il crack finanziario si estenda a molte altre amministrazioni.
“Già durante l’Assemblea dei comuni, svoltasi lo scorso 5 maggio – ha precisato Leoluca Orlando, presidente dell’AnciSicilia – abbiamo evidenziato questa drammatica situazione che si sta estendendo in tutto il territorio e abbiamo, altresì, sottolineato come questo si traduca in una maggiore tassazione e in minori servizi. Non c’è settore escluso dalla crisi. Ecco perché chiediamo una risposta seria ed organica in tempi brevi e un inevitabile adattamento della legislazione vigente alle sopravvenute esigenze delle amministrazioni locali”.
“Per questi motivi – ha continuato il presidente Orlando – l’AnciSicilia rivolge un appello al governo statale e regionale, affinché siano varati, in tempi brevi, adeguati interventi di riforma con percorsi legislativi che assicurino ai nostri comuni una condizione di stabilità economico-finanziaria”.
“Questo incontro – ha aggiunto Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’AnciSicilia – vuole evidenziare come la crescita esponenziale del numero dei comuni, in una situazione finanziaria vicina al dissesto, rappresenti il risultato più evidente delle politiche nazionali e regionali degli ultimi tre anni. Per questo motivo chiediamo interventi legislativi specifici che possano consentire azioni strutturali sui bilanci comunali”.
“Una simile situazione – ha sottolineato Luca Cannata, vice presidente vicario dell’AnciSicilia – rischia, nei prossimi mesi, di produrre ulteriori e significativi squilibri di bilancio in altri comuni e tutto ciò potrebbe avere conseguenze serissime anche sulla sicurezza delle città. Da troppo tempo infatti, i sindaci sono diventati oggetto di continue minacce e di vere e proprie aggressioni da parte di cittadini esasperati e disperati. A breve concretizzeremo un coordinamento dei comuni in dissesto e pre-dissesto per elaborare una piattaforma operativa da sottoporre al governo nazionale e al governo regionale con l’obiettivo di introdurre nuove norme a sostegno dei comuni e per garantire i servizi ai cittadini”.
“Noi sindaci – ha concluso Paolo Amenta, vice presidente dell’Associazione dei comuni siciliani – abbiamo fatto e stiamo continuando a fare la nostra parte, con determinazione, riducendo tutto quello che è possibile ridurre, in quanto, lo voglio ribadire, siamo e restiamo il primo, e forse anche l’ultimo, livello di confronto reale con i cittadini. Ma oggi non bastano i piccoli interventi per dare risposte alla povertà e alla marginalità. Come abbiamo visto sono molti i comuni a rischio default che non hanno un solo centesimo da inserire nei bilanci per garantire la sopravvivenza dei loro cittadini. Allora si deve lavorare per trovare soluzioni affinché si possa intravedere la luce in fondo al tunnel e impegnarsi per dare la giusta spinta al rilancio dello sviluppo e del lavoro, anche per migliorare la qualità della vita dei cittadini e ridurre il gap che ci separa dagli altri Paesi europei”.