Con una lettera inviata al ministro Alfano il presidente dell’Anci Sicilia ha, ancora una volta, acceso i riflettori sulle gravissime difficoltà che i comuni siciliani, luoghi di sbarco, stanno sopportando, da troppo tempo.
I comuni maggiormente interessati come Palermo, Catania, Messina, Porto Empedocle, Pozzallo, Siracusa, Augusta, Trapani e Lampedusa hanno, fino ad oggi, dovuto affrontare l’emergenza in assenza, in molti casi, di strutture adeguate e senza una vera e propria programmazione di concreti percorsi di inclusione, considerata anche la complessità nella collocazione dei minori con età superiore a 15 anni, che hanno certamente esigenze diverse rispetto agli altri, ma soprattutto senza che sia stata mai effettuata alcuna reale operazione di redistribuzione nelle altre regioni .
“Ricordiamo che in più occasioni e da ultimo durante l’incontro alla prefettura di Palermo del 24 giugno scorso sono state date ai comuni siciliani interessati rassicurazioni da parte dei vertici del Ministero dell’Interno e si è anche ipotizzato che si sarebbe intervenuti anche con apposite norme urgenti”. Ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia.
“Giorno dopo giorno la situazione per i comuni interessati si fa più pesante e gli amministratori si trovano impotenti a doversi confrontare con una problematica più grande di loro che riguarda i complessi scenari internazionali”, continua Orlando.
“Chiediamo pertanto, in assenza di interventi legislativi e amministrativi che consentano anche una redistribuzione delle presenze sul territorio nazionale – conclude il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani – un incontro urgente tra l ministro Alfano e i comuni maggiormente luoghi di sbarchi”.