“È stata un’occasione – ha spiegato Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani, che ha introdotto i lavori della sessione pomeridiana – per fare il punto, a distanza di vent’anni dall’istituzione del Sistema SAI/SPRAR, sui punti di forza e sulle criticità in tema di accoglienza, integrazione e inclusione degli immigrati”.
“In questi anni – ha aggiunto Alvano – è cresciuta la capacità degli enti locali siciliani di fare rete e di migliorare la qualità dei servizi erogati in considerazione della sfida storica che il fenomeno migratorio rappresenta. La sfida è adesso quella di consolidare la collaborazione istituzionale con la Regione, con il mondo sanitario e con il terzo settore. L’impegno deve essere quello di perfezionare un percorso che veda il comune come un luogo in cui si considerano le fragilità di tutti, senza distinzione tra cittadini residenti e migranti, e di affrontare in un’ottica integrata le criticità di carattere normativo e amministrativo”.
“Durante i lavori – ha concluso il segretario dell’ANCI Sicilia – abbiamo illustrato anche i risultati fin qui raggiunti dai progetti Coopera e Busy (finanziati dal FAMI) che, in questi ultimi anni, hanno contribuito ad una crescita della capacità amministrativa del sistema pubblico nelle politiche di accoglienza e inclusione per richiedenti asilo e rifugiati”.
Carla Muliello, addetto stampa ANCI Sicilia, 334 9800242