Emergenza Coronavirus, rischio default per gli enti locali. Orlando: “Con i comuni il placebo non funziona. E’ in gioco la tenuta sociale ed istituzionale del Paese. Adesso occorre un decreto “Cura Città”

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“Le recenti misure varate dal Governo nazionale con l’approvazione del Decreto Legge n.18 del 17 marzo 2020 (“Cura Italia”) non hanno previsto alcun intervento sostanziale per gli enti locali. E’ necessario che, nei tempi più brevi, il legislatore affronti le enormi criticità finanziarie che incombono sugli enti locali a seguito dell’emergenza legata al Covid-19”.

Questo il commento del presidente Leoluca Orlando condiviso dall’Ufficio di Presidenza dell’Associazione di comuni siciliani.

 “L’impatto dell’attuale crisi sui bilanci  – aggiunge Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’ANCI Sicilia – sarà necessariamente devastante in conseguenza del mancato gettito di parte significativa degli attuali tributi. Stesso discorso vale per le mancate entrate provenienti dai servizi a domanda individuale e dai proventi collegati alle sanzioni per la violazione del Codice della strada e così via per altre entrate rilevanti.  Le conseguenze derivanti dalle mancate entrate stanno avendo profonde ripercussioni su  tutti i comuni d’Italia ma ne avranno ancora di più in Sicilia in considerazione della fragilità del sistema della finanza locale che, già da prima, registrava un numero elevatissimo di comuni in dissesto e pre-dissesto e ridotti livelli di riscossione dei tributi. Un sistema che nell’Isola fa già strutturalmente ricorso all’anticipazione di tesoreria e che non potrà in massima parte contare sugli introiti derivanti dai tributi locali”.

“L’attuale situazione di emergenza non ha precedenti  – continua Orlando – e sta incidendo in maniera profonda non solo sul sistema produttivo ma anche sulla possibilità per i comuni di continuare ad erogare i servizi essenziali e a svolgere anche i delicatissimi compiti cui sono chiamati in questa fase. In assenza di un tempestivo intervento che garantisca adeguate risorse finanziarie attraverso la deroga ad alcune disposizioni vigenti  e all’assegnazione di specifici fondi, gli enti locali in poco tempo non soltanto saranno costretti al default ma non potranno dare al Paese il loro fondamentale contributo per superare le tante emergenze che stanno progressivamente affiorando sul piano sanitario, sociale e dell’ordinario funzionamento delle comunità”.

“Certamente non è tempo – afferma il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani – di sperare nell’effetto “placebo” legato al differimento di termini, sospensione di scadenze, semplificazione degli adempimenti burocratici. E’ in gioco la tenuta sociale ed istituzionale del Paese e sono necessari interventi sostanziali che diano risposte  sul piano della cassa e delle entrate. E’, quindi, assolutamente necessario un decreto “Cura Città”.

“Come ANCI – conclude Orlando – abbiamo già più volte avanzato una serie di proposte normative, sostenendo che sia assolutamente necessario rivedere il Fondo crediti dubbia esigibilità, il fondo di garanzia per i debiti commerciali, le norme sugli enti strutturalmente deficitari, il limite al ricorso all’anticipazione di liquidità e all’utilizzo dell’avanzo di amministrazione. Va sospeso, inoltre, il pagamento della quota capitale dei mutui degli enti locali e del DL 35/2013 e vanno semplificate le norme per l’acquisto di beni e servizi finalizzati a fronteggiare l’emergenza Coronavirus”.