Emergenza rifiuti, crisi finanziaria e status degli amministratori locali, i sindaci siciliani si confrontano per elaborare proposte da sottoporre al Governo regionale

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Rifiuti, crisi finanziaria degli enti locali e dignità istituzionale degli amministratori locali: questi i temi principali affrontati dai sindaci siciliani nel corso di una serie di incontri in videoconferenza che si stanno svolgendo in questi giorni.
Dell’emergenza rifiuti si è già parlato nel corso del primo tavolo tecnico composto da una delegazione di sindaci che si è confrontata per analizzare la difficile situazione sanitaria e ambientale determinatasi, a causa dell’eccessivo accumulo di rifiuti indifferenziati, in molti comuni dell’Isola.
In queste ultime settimane, infatti, si sono registrati, anche in considerazione del caldo estivo, seri problemi igienico-sanitari, micro-discariche nei centri urbani e nelle strade provinciali e statali, problemi alla circolazione.
Dal confronto è emersa la necessità di valutare le proposte relative a superare l’emergenza igienico-sanitaria ed ambientale anche attraverso un’azione più decisa su programmazione e realizzazione di nuovi impianti, anche in considerazione delle gravi ricadute che questa emergenza ha, oltre che per la tutela dell’ambiente, dell’economia e della coesione sociale, sul sistema finanziario dei comuni e sulla gestione del personale spesso inadeguato a fronteggiare tali situazioni.
In riferimento alle criticità finanziarie dei Comuni siciliani, poi, nel corso dell’incontro, svoltosi ieri pomeriggio, è stato ribadito che siamo di fronte a problematiche di carattere strutturale che coinvolgono l’intero sistema delle autonomie locali.
Partendo dall’analisi dei fattori di debolezza del sistema degli enti locali dell’Isola, quali la limitata capacità fiscale e le difficoltà del sistema di riscossione, sono stati affrontati i nodi problematici dell’applicazione in Sicilia delle norme sul bilancio armonizzato con particolare riferimento ai temi del sistema di accantonamenti del FCDE ( Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità) e del FGDC (Fondo di Garanzia per i Debiti Commerciali) e le ripercussioni sulle capacità assunzionali degli enti. Sono stati, inoltre, evidenziati anche gli ulteriori limiti della normativa nazionale per far fronte alle crisi finanziarie (dissesto e predissesto) e l’impossibilità per la stragrande maggioranza degli enti dell’Isola di superare la condizione di sofferenza finanziaria con le sole risorse proprie. È stata poi sottolineata la necessità di ripartire e sviluppare il percorso che ha portato nel 2021 all’assegnazione di 150 milioni (art.16-commi da 8 bis a 8 – sexies, del Collegato fiscale) come riconoscimento dello stato di crisi strutturale dei Comuni siciliani.