Fase 2, ricostruzione economica ed efficientamento burocratico. Oggi pomeriggio incontro tra ANCI Sicilia e Governo regionale

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“Uno sforzo poderoso quello fatto dal Governo e dal Parlamento regionale sulla Finanziaria che è stata una risposta di emergenza ad un’emergenza. Questo comporta un impegno di tutti per rimuovere dei vincoli ancora presenti nei rapporti con lo Stato e con le competenti autorità dell’Ue. Stiamo uscendo gradualmente dall’emergenza ma per la seconda fase abbiamo bisogno di ulteriori risorse da investire su infrastrutture materiali e immateriali, in un’innovazione digitale che non può essere solo banda larga ma anche un’innovazione di carattere culturale.”.
Lo ha detto Leoluca Orlando, presidente dell’ANCI Sicilia a margine della riunione che, organizzata dal presidente della Regione, Nello Musumeci, si è svolta ieri pomeriggio in videoconferenza per definire un “Piano regionale per la ricostruzione economica e sociale dell’Isola e per l’efficientamento burocratico.”
“È evidente, e lo vogliamo dire con molta forza, – continua Orlando – che ove non si superassero vincoli, procedure ed ostacoli che condizionano la concreta utilizzabilità della gran parte delle pur poderose risorse previste dalla Regione si creerebbe una crisi economica, sociale e istituzionale di dimensioni altrettanto poderose tanto quanto le risorse annunciate, rendendo vano ogni pur necessario e legittimo progetto organico settore per settore. Auspicando che si possano rimuovere limiti e pesantezza di procedure, adesso è necessario immaginare una progettualità settore per settore per favorire la rinascita della nostra economia e per consentire a tutte le attività produttive di rimettersi in marcia operando le scelte più opportune per rimanere sul mercato. E per questa ragione abbiamo sollecitato più volte il governo nazionale a indicare i protocolli di sicurezza per i vari settori. I sindaci, in questa fase, daranno il loro contributo attraverso la predisposizione di un documento puntuale per immaginare come possa essere avviata la seconda fase rispetto alla prospettiva degli enti locali”.