Fondi europei e comuni siciliani. L’AnciSicilia audita stamattina in Commissione ARS

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“L’attuale sistema istituzionale e di governo del territorio, la carenza di figure professionali all’interno della pubblica amministrazione locale, l’assenza di un’assistenza tecnica dedicata, la mancanza di specifiche risorse finanziarie destinate alla progettazione, il mancato avvio del piano di rafforzamento della capacità istituzione e le diffuse carenze nell’adozione dei principali strumenti di programmazione e di pianificazione del territorio non permettono ai comuni siciliani di utilizzare i finanziamenti europei”. Dichiarano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale di AnciSicilia che stamattina, insieme al vicepresidente dell’associazione con delega alle politiche sociali e di sviluppo, Paolo Amenta, sono stati auditi in  Commissione parlamentare permanente in merito all’esame delle attività dell’unione Europea.
“La revisione della governance degli enti locali siciliani, la previsione di incentivi finanziari e semplificazione normative al fine di favorire la gestione associata di servizi e funzioni anche in termini di unificazione degli uffici strategici è ormai necessaria – continua no Orlando e Alvano – così come è indispensabile l’attivazione dell’assistenza tecnica sul PO FESR dedicata ai comuni e alle ex province”.
“Occorre sbloccare la nascita di Unioni dei Comuni, bloccata da una norma del 2015 – aggiunge il vice presidente Paolo Amenta – e permettere a questi Enti di trattare i temi dello sviluppo, utilizzando il metodo CLLD (Community Led Local Development) dello sviluppo locale partecipativo, previsto dalla Comunità Europea. Saranno poi i Comitati di Valutazione regionali a verificare e controllare che i progetti rispettino la coerenza della strategia regionale e le direttive comunitarie. Nello stesso tempo, necessita l’approvazione di norme che regolamentino la nascita di Uffici Unici e favoriscano organismi per accelerare la spesa europea che parte dal basso, considerato che con l’attuale programmazione (città metropolitane, agenda urbana, aree interne), sono stati tagliati fuori dalla programmazione 307 comuni su 390”.
“Sollecitiamo – conclude, infine, il presidente Orlando – l’avvio di un piano di rafforzamento amministrativo (PRA) e la previsione di appositi fondi da destinare alla progettazione e alla realizzazione di un adeguato “parco progetti” in favore dei comuni siciliani”.