I sindaci siciliani nel confronto con le altre Istituzioni rivendicano la “dignità istituzionale” che spetta a chi rappresenta ogni giorno la propria comunità. Sono i sindaci che nel rapporto con i cittadini mettono la faccia per affrontare una perenne emergenza rifiuti che mortifica gli imponenti sforzi fatti per la raccolta differenziata e ha fortissime ricadute economiche sulle casse dei comuni. Assistono, senza strumenti, ad una gravissima crisi finanziaria e di liquidità che è ormai strutturale e determina gravi ripercussioni sulla possibilità di dotarsi di personale qualificato. Tutto ciò ostacola una adeguata programmazione per lo sviluppo dei territori, impedisce l’approvazione dei bilanci e costringe, in molti casi, i comuni a dichiarare il dissesto. Un circolo vizioso che si riflette inevitabilmente sulle tasche dei cittadini e sullo sviluppo di un tessuto produttivo e che mortifica gli sforzi fatti per migliorare la qualità dei servizi e per favorire investimenti sfruttando le tante opportunità del PNRR.
Una condizione che talvolta si trasforma in impotenza e che li discrimina rispetto ai primi cittadini del resto d’Italia.
L’Assemblea di oggi pomeriggio, in videoconferenza, nasce dall’esigenza di chiedere – già in vista dell’approvazione della “Manovra correttiva” – al Governo regionale e all’ARS azioni concrete sul piano normativo e finanziario a sostegno degli Enti locali dell’Isola. Si tratta di una prima tappa in un percorso che, anche con il sostegno della Regione, dovrà inevitabilmente proseguire per rivendicare anche sul piano nazionale interventi come quello che nel 2021 ha portato all’assegnazione di 150 milioni di euro come riconoscimento di uno stato di crisi strutturale dei comuni siciliani (art.16-commi da 8 bis a 8 – sexies, del DECRETO-LEGGE 21 ottobre 2021, n. 146).