Recovery Fund, Fondo perequativo, rigenerazione amministrativa, acque e rifiuti: questi i temi affrontati ieri sera dal Consiglio regionale dell’ANCI Sicilia che ha chiesto un incontro urgente al Presidente della Regione, Nello Musumeci, al vice presidente della Regione, Gaetano Armao, all’assessore regionale all’Energia e Rifiuti, Alberto Pierobon, e all’assessore regionale alle Autonomie locali, Bernadette Grasso
“Il Recovery Fund – ha spiegato il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani, Leoluca Orlando – rappresenta un’importantissima opportunità per i nostri territori e per le nostre comunità ma perché queste grandi risorse vengano canalizzate al meglio è opportuno che i comuni abbiano un ruolo concreto nelle varie fasi che precedono la realizzazione delle opere. Dobbiamo superare il paradosso per il quale i comuni al momento non solo hanno una grave carenza di fondi per la gestione ordinaria, ma pur essendo potenzialmente destinatari di ingenti risorse per investimenti, non hanno in molti casi le professionalità adeguate per utilizzarle al meglio. Per questo è prioritario che si intervenga con un’azione straordinaria di rigenerazione amministrativa. Su questi temi, durante l’assemblea annuale dell’ANCI nazionale, ho invitato il Governo nazionale ad aiutarci a spendere bene queste risorse, liberando quelle disponibili presso le casse comunali bloccate da un Patto di stabilità che l’Europa ha da mesi sospeso e che, assurdamente, ancora in Italia paralizza i servizi essenziali ai cittadini e alle cittadine”.
Durante la riunione in videoconferenza è stata affrontata anche la questione legata al Fondo Perequativo del quale ad oggi non si hanno ancora notizie precise.
“Malgrado le rassicurazioni avute nel corso della Conferenza Regione- Autonomie locali, svoltasi la scorsa settimana – ha continuato Orlando – oggi non si hanno ancora certezze sul trasferimento e sui decreti di riparto dei 300 milioni del Fondo Perequativo e dei 115 milioni per spese di investimento. I comuni siciliani hanno bisogno di dare risposte alle categorie economiche messe in ginocchio dalla pandemia e che adesso sperano di poter beneficiare della riduzione di tributi locali e canoni”.
Infine, il Consiglio regionale dell’ANCI Sicilia ha affrontato anche i nodi legati alla gestione del sistema idrico integrato e dei rifiuti che deve fare i conti con una strutturale carenza di impianti.