Il Museo “Antonio Collisani”di Petralia Sottana

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Nel cuore del massiccio centrale del Parco delle Madonie in una posizione territoriale e paesaggistica privilegiata per natura e ambiente, si trova Petralia Sottana.  Le case si abbarbicano su uno sperone roccioso, ma da quasi ogni angolo del paese è possibile ammirare panorami che si perdono tra il verde dei boschi e le viuzze che caratterizzano il tessuto urbano.  Il centro storico è sede del Percorso Geologico Urbano, il primo in Europa, che guida i visitatori in un museo diffuso, mentre un altro punto di forza è rappresentato dal museo Antonio Collisani con le sue sezioni Archeologica e Geologica.

La Rete dei musei comunali della Sicilia.

Anche lo spazio museale di Petralia Sottana rientra nella Rete dei musei comunali della Sicilia, iniziativa promossa da ANCI Sicilia che ha visto ad oggi l’adesione di circa 100 Comuni e 200 musei attraverso una formale delibera di giunta comunale.

L’iniziativa, cui è dedicato il portale musei-sicilia.it, può considerarsi come l’avvio di un “arcipelago” di progetti finalizzati a valorizzare e migliorare i singoli musei comunali sotto molteplici punti di vista e promuovere ancor di più il patrimonio culturale siciliano nel suo complesso.

Tale opera di promozione, valorizzazione e miglioramento è pensata sia nell’interesse della fruizione di coloro che vivono in Sicilia sia in favore dei turisti.

Tra le iniziative specifiche che si stanno portando avanti nell’ambito della rete, rientra una campagna di comunicazione e promozione dedicata ad ogni singolo museo e l’avvio di iniziativa formative in favore di coloro che operano nei musei.

Per avere maggiori informazioni sulla rete dei musei, per comprendere come aderire e per collaborare e proporre progetti e iniziative è possibile visitare il portale musei-sicilia.it o scrivere a museisicilia@anci.sicilia.it

 

Le origini e la struttura del Museo.

Il Museo Civico di Petralia Sottana “Antonio Collisani”, istituito nel 2008, ha sede nell’antico carcere quattrocentesco, qui sono esposte le collezioni Archeologica e Geologica. La collezione Fotografica è in mostra permanente nella sede della Presidenza dell’Ente Parco delle Madonie.

I due spazi espositivi nascono in due tempi diversi, nel 2004 quello geologico inaugurato in occasione del meeting internazionale dell’European Geopark svoltosi a Petralia Sottana e quello archeologico nel 2008 con l’esposizione della preziosa “Collezione Collisani”.

All’interno del Museo Collisani è presente il Museo del Geopark , realizzato grazie ad una convezione tra Ente Parco delle Madonie, Dipartimento di Geologia e Geodesia dell’Università di Palermo e il Comune di Petralia Sottana, dove sono custodite collezioni di rocce e fossili provenienti dall’area madonita.

Chi era Antonio Collisani.

Antonio Collisani compì i suoi studi a Palermo ma trascorreva le sue vacanze con i genitori a Petralia Sottana o nella casa estiva ai piedi del Monte Alto. Questa rappresentava l’occasione per soddisfare la sua passione per la natura inoltrandosi per i sentieri, esplorando le cime, immergendosi totalmente nel suggestivo spettacolo del Massiccio Centrale delle Madonie. In questi luoghi incontrava uomini che vivevano in pagliai e casolari isolati, ne ascoltava le storie, stringeva amicizia e, quando possibile, acquistava i manufatti artigianali intagliati nel legno, o ricavati da elementi naturali in cui cercava traccia dell’inesauribile talento dell’intelligenza umana.

La sua passione e la sua caparbietà furono premiate: dopo due anni di ricerche nel giugno del 1936 portò alla luce l’ingresso della “Grotta del Vecchiuzzo”. Si convinse subito di trovarsi di fronte ad un importante sito archeologico e, grazie all’intervento di Francesco Tropea, convinse il direttore del Museo Archeologico di Palermo, Paolo Mingazzini, a promuovere una campagna di scavi. Tanta passione fu gratificata con quello che si è poi rivelato essere uno dei “giacimenti” di opere d’arte fittili preistoriche di varie facies culturali, più importanti della Sicilia, tra cui uno stile originale detto proprio “Petralia”. I ritrovamenti permisero di inquadrare il deposito antropico dal paleolitico, al tardo neolitico, sino alla prima età del bronzo. Il desiderio di Antonio Collisani era quello di creare a Petralia stessa un Antiquarium dove esporre i reperti. Dopo la scoperta nel 1936 si svolsero le prime indagini scientifiche condotte negli anni 1937 e 1938, cui seguirono solo nel 1966 gli ultimi, definitivi, sondaggi. Lo scoppio della guerra bloccò sul nascere il lavoro di smistamento e restauro dei numerosissimi reperti che furono trasportati al Museo Archeologico Regionale Salinas di Palermo e che furono esposti solo a conflitto finito.

Nel 1943 fu chiamato in Africa per la guerra. Qui fu fatto prigioniero e portato negli Stati Uniti; nel campo militare dove trascorse due anni, in Arkansas, era conosciuto come “the artist”. Tornato in patria nell’ottobre del 1945 riprese la sua carriera di magistrato come pretore a Caccamo.

Nel 1948 si trasferì con la famiglia a Palermo, dove continuò a coltivare il suo interesse per l’arte antica e moderna e praticando egli stesso la pittura.

Nel 1971, lasciata la magistratura, aprì una galleria d’arte, “La Persiana”, dove oltre alla pittura dell’Ottocento ospitava intellettuali e artisti, tanto che divenne un importante luogo di convegno e scambi culturali.

Nell’aprile del 1980, a poco più di due anni della sua scomparsa, in occasione della presentazione del catalogo della collezione archeologica curata dal professore Hans Isler, uno degli oratori, Paolo Emilio Carapezza, definì Antonio Collisani, “un rabdomante della bellezza”.

La sezione Geologica Geopark Giuseppe Torre. Il Museo Geologico Geopark nasce in occasione del meeting internazionale dell’European Geoparks Network svoltosi a Petralia Sottana nel 2004, annoverato poi nel Global Geoparks Network che dal 2015 è sotto l’egida dell’Unesco. Dopo l’istituzione del Museo Civico Antonio Collisani viene convertito in Sezione Geologica Geopark intitolata nel 2011 a Giuseppe Torre.

La collezione geo-paleontologica e petrografica è il risultato della infaticabile opera di studio e di raccolta che il geologo Torre ha svolto sulle Madonie nell’arco della sua vita professionale e scientifica. Attraverso le diverse istallazioni didattiche e interattive ai visitatori viene presentata la storia geologica del territorio del Parco delle Madonie, gli ambienti di formazione delle rocce e la loro evoluzione nel tempo. La visita del Museo costituisce un’occasione di conoscenza puntuale del territorio mediante l’osservazione di campioni di rocce, di fossili e modelli didattici, oltre a rappresentare un punto di partenza per intraprendere i diversi percorsi geologici e naturalistici all’interno del Parco. Un museo pensato per tutti, soprattutto per i ragazzi, affinché sviluppino una piena coscienza ambientale ed un rispetto nei confronti della memoria della Terra.

 

La sezione Archeologia.

Gli oggetti esposti sono diversi per origine storica e tipologica. La parte più antica è costituita da diversi vasi preistorici, provenienti da varie parti della Sicilia e ascrivibili alle diverse culture che vi si svilupparono dal Neolitico all’Età del Bronzo.

La sezione classica è composta da reperti provenienti da siti siciliani. Comprende statuette fittili che vanno dal VI sec. a.C. al II sec. d. C. e un ricco repertorio vascolare corinzio del VII-VI sec. a.C., decorato, come nella tradizione. da fregi animali e floreali a vernice nera o rosso-bruna.

La sezione Fotografia.

Il Comune di Petralia Sottana custodisce le opere del progetto “Le Madonie viste da Enzo Sellerio, Josip Ciganovic e Leonard Freed”, esposto nel Palazzo del Giglio, storica sede del Municipio. Un importante fondo storico nato nel 1973 quando Enzo Sellerio ideò e curò un’esposizione dai caratteri estremamente innovativi con novantotto fotografie di grande formato, presentando una narrazione paesaggistica, antropologica, sociale ed economica dell’intera comunità montana delle Madonie.

Nel 2021 la sezione venne ampliata grazie al progetto “Madonie, Paesaggi 1973/2021. Fondo storico e nuove committenze”, promosso dal Museo civico Antonio Collisani, in collaborazione con l’Ente Parco delle Madonie e l’Accademia di Belle Arti di Palermo, vincitore del bando nazionale del Ministero della Cultura “Strategia Fotografia 2020”.

Si tratta di una collezione fotografica sul paesaggio madonita, attraverso uno sguardo contemporaneo.  Ideato e curato da Sandro Scalia ed Emilia Valenza, docenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, il progetto aveva come scopo di dare continuità, a quasi cinquant’anni di distanza, all’idea di Enzo Sellerio di fotografare il territorio madonita al fine di ricostituire uno sguardo plurale su questo territorio attraverso l’occhio di 8 fotografi contemporanei. Paulo Catrica, Presente Infinito (Luigi Fiano, Lorenzo Martelli, Marcello Masi, Alvise Raimondi, Sebastiano Raimondo e Giovanni Scotti) e Maria Vittoria Trovato: le loro fotografie sono il risultato della loro esperienza di viandanti nelle Madonie. Al corpus di 40 fotografie acquisite con il progetto “Madonie. Paesaggi 1973/2021”, si aggiunge la donazione di 8 scatti del fotografo Sandro Scalia.

Il commento del sindaco, Pietro Polito

“Il Museo Civico Antonio Collisani è un motore culturale imprescindibile per il nostro paese e l’intero comprensorio madonita. Uno scrigno di tesori, un attrattore culturale, un motore di socialità per interpretare le Madonie sotto ogni aspetto: storico, sociale e naturale. Una istituzione per la quale abbiamo importanti progetti per il futuro a valere sulle risorse per le aree interne e grazie al proficuo rapporto con il comitato tecnico scientifico e le istituzioni partner”.

 

Contatti

Corso Paolo Agliata, 100
90027 Petralia Sottana (PA)

Tel: 0921641811

Cell: +39 3299394442

 

Orari di Apertura

Lun – Ven 9:00 – 14:00 | 15:00 – 18:30

Sab – Dom / Festivi 9:30 – 12:30 / 15:30 – 18:30

 

Carla Muliello, addetto stampa ANCI Sicilia