“La crisi istituzionale e’ assolutamente palese e il programma organico che abbiamo presentato in occasione dell’assemblea del 5 maggio scorso non ha avuto alcun riscontro,” questo e’ l’incipit di Leoluca Orlando, presidente dell’AnciSicilia, all’Assemblea straordinaria dei comuni siciliani in corso in questo momento all’ARS.
“Vogliamo dare un contributo di razionalità, riconoscendoci pezzi importanti del sistema istituzionale regionale e la nostra dignita’ e’ legata al consenso ricevuto dagli elettori. Siamo gli unici applauditi e insultati con il nostro nome e cognome – continua Orlando – da quello che è’ emerso anche nell’incontro dei sindaci a Montecitorio, nei giorni scorsi, si continua sulla linea della mortificazione dei governi locali a livello nazionale e regionale annunciando riforme, ma sostanzialmente lasciando i comuni inascoltati “. “Il Governo regionale non ha ancora ad oggi emesso il decreto di ripartizione dei fondo ai comuni, mentre si pretende l’approvazione dei bilanci entro il 30 settembre. Siamo all’incredibile! l’unica necessità concreta che noi amministratori abbiamo e’ quella di avere certezze”
“I liberi concorsi previsti dallo Statuto siciliano sono paradossalmente una realta’ in tutta Italia e non lo sono ancora in Sicilia. Da noi le province esistono ancora anche se commissariate e tutto ciò che fa capo alle province sta andando in rovina, con danni irreversibili sui servizi ai
cittadini.
La riforma Delrio può essere un’opportunita’ proprio perché ci darebbe la possibilità di accesso diretto ai fondi europei prevedendo per la Programmazione 2014/20 la divisione della Sicilia in agende urbane. Far coincidere gli attuali confini delle città metropolitane con i confini delle aree metropolitane e’ una forzatura. I comuni esclusi verrebbero considerati residuali. Staccare un territorio rispetto all’attuale assetto potrebbe creare grossi problemi di crediti e debiti, oltre che di confini, mortificando le identità. Deve, ovviamente, essere confermata entro tempi brevi e certi, la possibilità di un Comune di aderire ad altro libero Consorzio o altra Citta’ metropolitana. Per quanto riguarda i rifiuti, i sindaci non possono continuare a conferire i rifiuti a privati che lucrano a scapito di amministrazioni e cittadini, mentre per quanto riguarda il sistema idrico integrato siamo ancora al paradosso, infatti i comuni che hanno fatto gli Aro aspettano di sapere come comportarsi con il personale e come armonizzare le esigenze dei territori. L’Anci e’ assolutamente favorevole affinché il comune gestisca il servizio idrico da solo o consorziandosi nella consapevolezza che l’acqua e’ un diritto di tutti e non di pochi”.
“Per quanto riguarda il problema del precariato la Regione – conclude Orlando – ha fatto si che si creasse un albo regionale, dando vita ad un ulteriore parcheggio costoso per i comuni. I sindaci hanno un unico partito quello della città che amministrano. Confidiamo in un intervento del Capo dello Stato, al quale, con una lettera inviata lo scorso 5 settembre, ci siamo rivolti con fiducia”. A conclusione dei lavori l’assemblea ha approvato alla unanimità’ una mozione , proposta dal presidente Orlando, che considera conclusa la fase della interlocuzione con il Governo regionale e individua nell’ARS il principale interlocutore per le riforme istituzionali. Per questi motivi l’Anci Sicilia chiederà’ di convocare , in tempi brevi , una riunione con le Commissioni competenti per cio’ che riguarda i liberi consorzi. Infine verra’ sollecitato un ulteriore incontro per la definizione di emergenze quali rifiuti, sistema idrico, precari e programmazione europea.
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