In commissione fabbisogni standard approvata la nota metodologica per i comuni della Regione siciliana. Il presidente Orlando: “Ci auguriamo che, come primo effetto, produca l’erogazione di importanti risorse finanziarie “

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“Con l’approvazione in Commissione tecnica per i fabbisogni standard della nota metodologica per i comuni della Regione siciliana, prende finalmente il via un percorso che ha visto impegnata la nostra Associazione dal mese di febbraio di quest’anno e che, ci auguriamo, produrrà come primo effetto l’erogazione di importanti risorse finanziarie destinate allo sviluppo e all’ampliamento dei servizi sociali comunali. Si tratta di risorse che con l’ art. 1 comma 791 della legge 30 dicembre 2020 n. 178 sono già state destinate ai comuni delle regioni a statuto ordinario”.

Questo il commento di Leoluca Orlando, presidente dell’ANCI Sicilia, che ha aggiunto: “Con l’incontro di oggi, cui hanno preso parte sia la Regione sia l’ANCI Sicilia, si potranno adesso restituire ai comuni le elaborazioni derivanti dai dati che gli enti hanno fornito attraverso appositi questionari . Questo consentirà di evidenziare eventuali anomalie o errori, al fine di migliorare ulteriormente la metodologia sui fabbisogni standard. In prospettiva, il confronto su tali temi sarà rafforzato anche a livello regionale rispetto alla distribuzione di risorse in favore di enti locali”.

“L’ANCI Sicilia – ha continuato Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani  – favorirà ulteriori momenti di confronto con gli enti locali affinché si possa acquisire maggiore consapevolezza rispetto ad un approccio metodologico da un canto particolarmente tecnico e complesso, ancora appannaggio di pochissimi esperti, e dall’altro di fondamentale importanza rispetto alla possibilità di avere uno strumento credibile per la distribuzione delle risorse finanziarie agli enti locali”

“Durante la seduta di oggi  -ha concluso Alvano – abbiamo rappresentato la necessità di superare definitivamente un meccanismo ancor in parte incentrato sul livello dei servizi e la spesa storica in favore di un reale fabbisogno che consenta ai territori di ampliare l’offerta dei servizi. Abbiamo anche evidenziato la necessità di approfondire aspetti della specificità siciliana, quali la condizione di insularità e le differenze legate ad uno specifico ordinamento degli enti locali che nel tempo ha prodotto fenomeni diversi rispetto ai comuni delle regioni a statuto ordinario, per esempio, sul piano della gestione associata dei servizi e delle funzioni”.

 

 

Carla Muliello, addetto stampa ANCI Sicilia – tel. 334 9800242