I troppi atti di intimidazione a danno di amministratori locali siciliani sono il termometro dell’emergenza sociale. Palermo e Messina sono, infatti, le province con il maggior numero di intimidazioni subite, questo emerge da un Rapporto diffuso dal Centro Pio La Torre. Auto bruciate, proiettili recapitati in casa o al municipio e altre forme di minacce e intimidazioni hanno caratterizzato la cronaca delle ultime settimane , durante le quali si è verificata una catena ormai ininterrotta di minacce ai sindaci, spesso accompagnate da gesti disperati dei cittadini. Secondo Avviso Pubblico, nel 2013 sono stati 351 gli atti di intimidazione e di minaccia nei confronti di amministratori locali e funzionari pubblici in Italia. Una media di 29 intimidazioni al mese: praticamente un atto ogni giorno.
“E’ la conferma delle drammatiche condizioni di tanti italiani, di troppi siciliani, ma è, al tempo stesso, la conferma del ruolo dei sindaci chiamati a dare risposte senza mezzi adeguati – afferma Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente dell’Anci, -. I sindaci diventano così bersaglio per interventi, che altre istituzioni non compiono; sono in trincea tutti i giorni, e non soltanto quando qualche minaccia o gesto disperato viene a conoscenza dell’opinione pubblica”.
Rispetto al 2010, anno in cui è stato redatto il primo Rapporto, si registra un aumento del 66% dei casi, un dato più che preoccupante.
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