L’AnciSicilia sostiene le ragioni della mobilitazione unitaria indetta da Cgil, Cisl e Uil

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“Sosteniamo le ragioni della mobilitazione unitaria che i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato oggi nelle nove province siciliane contro l’immobilismo della Regione e per chiedere “Lavoro, Sviluppo e Legalità”.

Durante l’ultimo incontro organizzato dall’AnciSicilia e svoltosi il 19 ottobre scorso, cui hanno partecipato oltre un centinaio di sindaci e amministratori provenienti da tutta la Sicilia, abbiamo ribadito come i comuni e il mondo del lavoro della nostra Isola siano messi a dura prova, da troppo tempo, da una condizione di estrema sofferenza. I punti critici della crisi degli enti locali sono stati analizzati ampiamente nel corso dell’incontro e coincidono in parte con le ragioni della mobilitazione”.

Lo hanno detto Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell’AnciSicilia, che aggiungono: “Abbiamo più volte ribadito come la gravissima crisi finanziaria, determinata in parte da scelte regionali, si ripercuota negativamente anche sul fronte dei lavoratori precari, su imprese, fornitori e sui servizi da erogare ai cittadini. Vi è in atto una grave crisi di liquidità negli enti locali, in buona parte ascrivibile alla mancata erogazione dei trasferimenti regionali: ad oggi, infatti, non è stato erogato un centesimo e l’unico,modestissimo, intervento annunciato dalla Regione riguarda solo 55 milioni di euro, su un totale complessivo di 340, del tutto insufficienti per scongiurare gravi ripercussioni sull’assetto degli enti locali”.

“La mancanza di riforme o la mancata attuazione delle stesse – aggiungono Orlando e Alvano – non solo ha costretto i nostri comuni a fronteggiare uno stato di calamità istituzionale, ma ha anche impedito che si potessero determinare quei meccanismi virtuosi per governo del territorio, acqua e rifiuti che avrebbero consentito risparmi strutturali”.

“Sono tutti temi questi – concludono Orlando e Alvano – che l’Ufficio di Presidenza dell’AnciSicilia ha sottoposto al Presidente Piero Fassino nel corso dell’Assemblea Anci conclusasi ieri a Torino. A Fassino abbiamo rappresentato l’assenza del Mezzogiorno nella agenda del Governo, all’interno di alcune gravissime criticità che riguardano i Comuni in aree deboli e a ritardo di sviluppo ( non soltanto nel Mezzogiorno)nonché i piccoli Comuni sotto i 5000 abitanti (che sono la stragrande maggioranza degli 8000 comuni italiani)”. E il presidente Fassino, durante il suo discorso conclusivo alla presenza del Presidente della Repubblica, ha mostrato di avere accolto i contenuti dell’ordine del giorno approvato dall’Assemblea degli amministratori siciliani, svoltasi a Torino, tanto con riferimento alla necessità di attenzione per i piccoli comuni in virtuoso piano di rientro per evitare il dissesto, quanto con riferimento all’attenzione alle aree deboli del Paese,denunciando e rompendo il silenzio da tanti anni calato sul Mezzogiorno” .