Legge di bilancio 2019, AnciSicilia: “L’Anci deve continuare a farsi interprete dei tanti problemi degli enti locali dell’Isola per scongiurare un approccio differenziato fra le “due Italie”

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“La percezione sempre più diffusa è quella che nelle scelte di rilievo nazionale, distrattamente o volutamente non si tenga nella dovuta considerazione la plastica evidenza dell’esistenza di “due Italie” e che una di queste, quella del sud è caratterizzata da enormi difficoltà legate alla capacità amministrativa nell’attuazione della normative in tema di servizi, di finanza locale, di contratti pubblici e di ordinamento degli enti locali”. Questa la dichiarazione di Leoluca Orlando, presidente di AnciSicilia nel corso del “Meeting sulla Finanziaria, Legge di Bilancio 2019”, organizzato da AnciSicilia, Anci e Ifel,  e finalizzato ad un approfondimento delle novità e  dei risvolti operativi della Legge di Bilancio 2019 al quale hanno preso parte, fra gli altri, oltre al presidente e a segretario generale di AnciSicilia, Mario Emanuele Alvano, Veronica Nicotra, segretario generale Anci, Andrea Ferri, responsabile finanza locali ANCI-IFEL, Sonia Caffù IGEPA_MEF, alla presenza dell’assessore all’economia, Gaetano Armao, insieme a un folto numero di sindaci siciliani.

 “I problemi più gravosi e complessi affiorano nella fase di attuazione di processi legati alle politiche del personale a causa della mancanza di figure professionali, adeguate a reggere la sfida di una pubblica amministrazione efficiente ed efficace che sappia essere strumento facilitatore per lo sviluppo dei territori nel rapporto fra cittadini e  imprese”.  dichiarano Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano-  e dall’incontro di oggi  è emersa, con forza, la   necessità di un maggiore confronto  tra gli Enti locali dell’Isola e l’Associazione nazionale che d’ora  in avanti dovrà farsi interprete delle tante criticità che vivono quotidianamente gli enti locali siciliani, che negli ultimi decenni, vengono affrontate in maniera frammentaria e poco incisiva”.

“Una situazione – conclude il presidente Orlando- che rischia di aggravarsi ulteriormente se le politiche nazionali di sviluppo, nelle quali gli enti locali rappresentano il motore propulsore, vengono affrontate, in maniera differenziata, con il fine di  creare un’accelerazione economica  solo di una parte del Paese a danno di chi, quasi inevitabilmente, resterà indietro”.