Lotta all’evasione dei tributi, un seminario a Villa Niscemi

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Il ruolo dei Comuni nel recupero dell’evasione dei tributi locali ed erariali, le banche dati catastali a supporto dell’attività di accertamento, le procedure per segnalare possibili casi di evasione all’Amministrazione finanziaria. Sono questi gli argomenti al centro dell’incontro formativo, organizzato dall’Anci Sicilia, dal Comando regionale della Guardia di Finanza e dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, che si è tenuto stamattina presso la Sala delle Carrozza di Villa Niscemi a Palermo.

 

Ai Comuni il 33 per cento delle somme riscosse – Durante l’incontro, i componenti di una task force, composta da esperti delle tre amministrazioni, hanno illustrato ai rappresentanti dei Comuni della Sicilia occidentale la normativa nazionale e regionale di riferimento e hanno presentato gli  strumenti e i percorsi di indagine per una proficua partecipazione dei Comuni all’attività di prevenzione e contrasto all’evasione fiscale; in base alla Legge regionale n. 26/2012, infatti, i Comuni riceveranno il 33% delle maggiori somme riscosse a titolo definitivo a seguito delle loro segnalazioni.

 

I termini della collaborazione – L’intesa tra Anci, Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza prevede la condivisione costante delle banche dati a disposizione dei diversi enti e la definizione di piani di controllo mirati su particolari tipologie di soggetti a rischio evasione. In particolare, i funzionari del Comune, attraverso specifici percorsi di indagine, inviano all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza segnalazioni su partite Iva sospette, iscrizioni al registro dei residenti all’estero (Aire), falsi enti non commerciali, dichiarazioni Isee anomale, lavori edili in nero e collaboratori domestici non dichiarati, cessioni di terreni edificabili. Un particolare filone di indagine è quello dell’abusivismo edilizio che, partendo dai rilievi della polizia municipale, consente, da un lato, di approfondire la situazione reddituale dichiarata dal proprietario dell’immobile, comparandola con la capacità di spesa manifestata; dall’altro, permette di sottoporre a controllo anche le imprese costruttrici collegate.

 

 

 

Dichiarazione di Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente vice presidente vicario e segretario generale dell’AnciSicilia.

“Attraverso queste giornate formative e la collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, la nostra Associazione, in attesa che in Sicilia venga data attuazione al federalismo fiscale, vuole sostenere i comuni nell’acquisizione di nuovi strumenti e professionalità, al fine di contribuire alla lotta all’evasione dei tributi erariali, facendo così arrivare ulteriori risorse alle casse comunali. A tal fine riteniamo indispensabile che la percentuale riconosciuta ai comuni sulle maggiori somme riscosse a titolo definitivo, a seguito delle loro segnalazioni, debba essere innalzata, almeno in una fase provvisoria, dall’attuale 33% al 100%, come nel resto d’Italia. Un tale intervento rappresenterebbe, senza dubbio, un incentivo significativo perché i comuni siciliani possano contribuire con più determinazione al contrasto all’evasione dei tributi”.

 

La Dichiarazione del Direttore regionale, Antonino Gentile – Oggi più che mai, l’attività di prevenzione e contrasto all’evasione fiscale attraverso la collaborazione con i Comuni rappresenta uno strumento importante per reperire le risorse necessarie per l’equilibrio dei conti pubblici, lo sviluppo e per garantire l’equità fiscale e sociale tra i contribuenti. La rete di Istituzioni che operano per un obiettivo comune è inoltre un esempio virtuoso di buon funzionamento della macchina pubblica, che può indubbiamente rafforzare il rapporto di fiducia tra Stato e cittadini e consentire la diffusione del valore fondamentale della legalità fiscale.

 

 

La Dichiarazione del Comandante regionale della Guardia di Finanza, Ignazio Gibilaro.

“La legalità economica è un mosaico, sono diversi, infatti, gli attori impegnati nel contrasto all’evasione fiscale e nella lotta contro lo sperpero del denaro pubblico. Ognuno, con le proprie competenze, contribuisce a segnare un percorso che, nel rispetto della legalità, tuteli la società civile dagli abusi. E proprio per tracciare un percorso che porti ad una meta comune, dobbiamo cercare di cooperare al meglio e creare sinergie che, senza sovrapposizioni, ci portino ad azioni integrate più che efficienti, finalizzate al recupero economico e sociale del nostro territorio”