Si chiude la stagione in cui i comuni hanno tentato di instaurare un dialogo con le istituzioni regionali e inizia una mobilitazione del territorio che partirà il prossimo 16 settembre durante il Consiglio regionale e continuerà con l’Assemblea prevista per il 6 ottobre.
Questa la decisione presa questa mattina dall’Ufficio di Presidenza dell’AnciSicilia che ha, inoltre, sottolineato: “L’assemblea del 6 ottobre fa seguito a quella svoltasi lo scorso 5 maggio che ha registrato l’assoluta insensibilità del governo regionale rispetto alle esigenze dei comuni”.
L’Ufficio di Presidenza ha, inoltre, deliberato di chiedere l’immediata convocazione della Conferenza Regione-Autonomie locali e di interrompere le relazioni istituzionali finché la Regione non provveda all’assegnazione delle risorse ai comuni.
“Il Governo Crocetta – spiega il Presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando – si e’ mosso in “discontinuità annunciata e continuità praticata” con le precedenti esperienze e non ha invertito la tendenza al dissesto.
Si e’ così prodotto l’effetto di disintegrare il sistema politico e istituzionale siciliano”.
“Nell’ultimo anno , – aggiunge Orlando – tre rimpasti di governo e altrettante disastrose leggi finanziarie con altrettante leggi di antidemocratico “accanimento commissariale”nella gestione delle Province hanno monopolizzato e mortificato il lavoro del Parlamento Siciliano, hanno messo in ginocchio le amministrazioni comunali, ultimo presidio di rappresentanza democratica, e hanno compromesso non solo lo sviluppo produttivo e occupazionale ma anche lo stesso svolgimento di essenziali funzioni pubbliche nel settore dei servizi sociali e nel sistema idrico e dei rifiuti, ostaggio di interessi monopolisti e speculativi”.
E’ davanti agli occhi di tutti – conclude il Presidente dell’Associazione dei comuni siciliani – la gravissima crisi democratica, economica e finanziaria della istituzione regionale, che richiama ormai le responsabilità dei più alti livelli di Rappresentanza e garanzia istituzionale (dal Quirinale a Palazzo Chigi, da Montecitorio a Palazzo Madama sino al Commissario dello Stato). L’Ufficio di presidenza AnciSicilia ha deciso, quindi, di inviare ai predetti vertici istituzionali una nota di forte preoccupazione e richiesta di intervento nell’ambito delle rispettive competenze.