“Le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, insieme con molti altri comuni sparsi in tutta l’Isola, non sono oggi nelle condizioni di fare il bilancio. Per questo motivo, riteniamo sia indispensabile una proroga del termine di approvazione dei bilanci di previsione 2016 al 30 settembre, con la possibilità per i comuni di funzionare almeno in dodicesimi, particolare non secondario considerando l’inizio dell’anno scolastico con i problemi che questo comporta, collegati all’edilizia e ai disabili. Diversamente occorre prevedere una “reintegra” all’interno del plafond. Come vogliamo pianificare un modello di sviluppo se non deroghiamo al patto di stabilità almeno nella parte in cui si dice che non si possono “impegnare spese correnti in misura superiore all’importo annuale medio dei corrispondenti effettuati nell’ultimo triennio”? Siamo di fronte alla teorizzazione della palude”.
Lo ha detto Leoluca Orlando, presidente dell’AnciSicilia, intervenendo questa mattina ai lavori dell’Osservatorio Regionale per l’attuazione delle disposizioni contenute nella legge sui Liberi consorzi e Città metropolitane (L.R. 15/2015).
Il presidente Orlando ha poi commentato il recente accordo Stato-Regione: “Non c’è alcun dubbio sulla necessità di avviare una interlocuzione urgente col governo nazionale affinché, quanto meno, si renda presentabile l’accordo effettuato. Qualcuno dice che l’accordo va fatto in due tempi. E questo può essere plausibile. Ma se l’unico accordo è questo – e non entro nel merito istituzionale relativo alla firma esclusiva di due presidenti: sono questi dettagli che testimoniano come il sistema democratico sia in dissoluzione- , francamente assistiamo ad una sostanziale rinuncia unilaterale dell’Autonomia senza i vantaggi dell’essere regione a statuto ordinario”.
Orlando ha concluso il suo intervento evidenziando il ruolo importantissimo svolto dall’Osservatorio cui la Regione deve necessariamente far conoscere, relativamente ai liberi consorzi e alle città metropolitane, le entrate e le competenze collegate alle entrate, ivi compresa la eventuale posizione della Regione rispetto ai servizi che sono trasferiti o delegati.