La mobilitazione unitaria, fissata per il 30 giugno a Palermo, sul tema dei precari nei comuni, del personale delle province e della garanzia nell’erogazione dei servizi ai cittadini che ha avuto l’adesione oltre che di ANCI SICILIA di CGIL, CISL, UIL, CSA, MGL, CUB, ALBA, PEPS, UGL, USB e alla quale ha manifestato il proprio sostegno anche l’ASAEL ((Associazione Siciliana Amministratori Enti Locali) nasce con l’obiettivo di sollecitare una soluzione definitiva al dramma degli oltre 14 mila precari dei comuni senza togliere certezze ai lavoratori delle ex province.
L’iniziativa, che coinvolgerà lavoratori ed amministratori locali, sarà finalizzata a sollecitare i Governi nazionale regionale a utilizzare tutti gli strumenti finanziari e normativi necessari alla stabilizzazione del personale precario, anche in deroga ai limiti imposti per la spesa e ad affrontare le innumerevoli gravissime criticità che gli amministratori dell’Isola affrontano quotidianamente.
“Il possibile sblocco dei 500 milioni da destinare alla Sicilia, frutto dell’accordo Stato-Regione rappresenta, infatti, solo un primo indispensabile aspetto in un percorso che dovrà portare alla pronta erogazione dei fondi in favore dei comuni e degli enti di area vasta”, hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale di Anci Sicilia .
“Non è sufficiente che il Consiglio dei ministri ratifichi l’accordo – continuano Orlando e Alvano -, ma in conseguenza di tale intesa occorrerà una proroga tecnica all’approvazione dei bilanci di previsione 2016 la cui predisposizione è legata proprio all’approvazione di queste risorse”.
Tra le richieste avanzate: superamento del regime delle proroghe con l’avvio delle procedure di stabilizzazione e assunzione dell’impegno da parte della Regione di garantire la “storicizzazione” della spesa consolidata dei precari delle pubbliche amministrazioni.
Siamo certi – concludono Orlando e Alvano – che vi sia piena consapevolezza su come l’insieme di questi elementi stia avendo in questi giorni e avrà, giorno dopo giorno, sempre più un impatto decisivo sulla credibilità delle istituzioni locali e nazionali, sulla tenuta sociale dei territori e sulla stessa incolumità degli amministratori locali e che l’unità di intenti raggiunti con mobilitazione unitaria in programma per il 30 giugno a Palermo, sia una buona base da cui partire per dare una soluzione definitiva all’annosa vicenda dei precari degli enti locali siciliani”.