Prorogato al 31 ottobre 2020 il termine per l’approvazione dei bilanci di previsione. Orlando (ANCI Sicilia): “Decisione indispensabile, ma sono necessarie norme specifiche per gli Enti locali del Sud Italia”

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La Conferenza Stato- Città ed Autonomie locali ha rinviato, oggi pomeriggio, il termine per l’approvazione dei Bilanci di previsione al 31 ottobre 2020. Il provvedimento era stato sollecitato da ANCI e UPI, su espressa richiesta del presidente di ANCI Sicilia, Leoluca Orlando.
“Esprimiamo il nostro apprezzamento per la decisione del Governo di prorogare il termine per l’approvazione dei bilanci di previsione al 31 ottobre 2020. Ci auguriamo che adesso, anche con l’intervento della Regione siciliana, si possano dare certezze sui trasferimenti ai comuni e tra questi in particolare sui 300 milioni del fondo perequativo che può consentire una riduzione dei tributi in favore degli operatori economici dell’Isola”.
“La concessione di una proroga per l’approvazione dei bilanci di previsione è la conferma del riconoscimento di un’esigenza specifica degli Enti locali del Sud Italia, che necessitano di norme differenziate anche al fine di favorire una rigenerazione amministrativa”. Ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia.
“I Comuni vivono una condizione che, anche a causa dei limiti della capacità amministrativa e fiscale dei territori e di specifici fattori quali l’efficienza del sistema di riscossione dei tributi e della gestione integrata dei rifiuti, la difficile applicazione delle norme in materia di fiscalità locale e la ridotta capacità assunzionale, ha determinato, con il protrarsi degli anni, una vera e propria “crisi” del sistema delle Autonomie locali”.
“Disporre di un ulteriore intervallo temporale per assicurare il rispetto dei principi contabili che sovrintendono alla determinazione delle tariffe -conclude il presidente dell’ANCI Sicilia – potrà servire certamente ad assicurare la riduzione o l’esenzione dei tributi locali dovuti alle tante imprese, messe in ginocchio dai gravi effetti economici scaturiti dalla pandemia da Covid-19, ma deve rappresentare solo l’avvio di un fruttuoso confronto con il Governo nazionale per sollecitare l’approvazione di una normativa differenziata che sostenga gli Enti locali del Sud Italia in un percorso di riforme organizzative e in termini di sviluppo dei territori”.