Una delegazione dell’AnciSicilia in audizione domani pomeriggio all’Anac, l’Agenzia Nazionale Anti Corruzione guidata dal prefetto Raffaele Cantone.
Il presidente Leoluca Orlando, insieme con Mario Emanuele Alvano e Salvatore Lo Biundo, rispettivamente segretario generale e vicepresidente dell’Associazione dei comuni siciliani, prenderà parte alla seduta convocata sul tema “La gestione del ciclo integrato dei rifiuti nella Regione Siciliana”.
In particolare la convocazione del presidente Orlando segue i “numerosi esposti in cui si denunciano fenomeni distorsivi del corretto funzionamento del sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia”.
Il Presidente di AnciSicilia dal 2012 continua a presentare a diverse Autorità, segnalazioni ed esposti su diverse “anomalie strutturali e criminogene”che caratterizzano il sistema dei rifiuti in Sicilia. Una circostanziata denuncia ribadita lo scorso 26 marzo di fronte alla Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.
In quella sede il presidente Orlando ha ripercorso quanto avvenuto in Sicilia a partire dal 2002, “con la sempre totale mancanza di chiarezza su quale fosse l’obiettivo da raggiungere”.
Il Presidente AnciSicilia,a seguito di tali denunce, è stato altresì convocato il 16 aprile dalla Procura della Repubblica di Palermo.
“Dopo le indagini della Magistratura – continua Orlando – che hanno accertato, e tutt’ora stanno verificando, illeciti in diversi momenti e diversi passaggi della troppo lunga storia dei (fantomatici) piani regionali per i rifiuti, emerge la necessità di mettere finalmente ordine in questo delicatissimo settore. Che la vicenda continui ad essere all’attenzione delle Commissioni Parlamentari ,della Autorità Giudiziaria e delle autorità anticorruzione, piuttosto che all’attenzione istituzionalmente doverosa della Regione, è purtroppo un indice e una conferma dell’origine del problema”.
Sin dal febbraio 2014 e poi nel documento approvato dalla Assemblea Generale, l’AnciSicilia ha evidenziato, all’interno di una condizione regionale definita “stato di calamità istituzionale”, la gravità delle condizioni del sistema dei rifiuti in Sicilia in prese di posizione e in documenti presentati in occasione di numerosi incontri pubblici e con esponenti del Governo nazionale.
“L’assenza di una definita e certa pianificazione regionale, – conclude il presidente di AnciSicilia – la mancata realizzazione di un sistema di impianti (a partire da quelli di trasferenza e compostaggio ), la confusione tra precedente sistema di Ato e mancata attivazione di SRR previsti sin dal 2010 con la legge regionale 9, l’incertezza e l’assenza di criteri e direttive regionali – conclude il presidente dell’Associazione dei Comuni siciliani – ha fatto lievitare oltre ogni misura posizioni private monopoliste, sprechi, anomalie,disservizi e appesantimento di fiscalità locale”.