“L’AnciSicilia , che rappresenta tutti i comuni della Regione, da oltre cinque anni ha puntato il dito, con apposita e dettagliata documentazione, sul problema dei rifiuti collegato principalmente all’assenza degli impianti, assenza che caratterizza la principale emergenza della Sicilia. Sottoscrivendo questo appello vogliamo spingere la Regione a fare la propria parte per la realizzazione di impianti che libererebbero i comuni dall’oneroso obbligo di trasferire quintali di rifiuti in discariche che, spesso, si trovano a chilometri di distanza rispetto ai luoghi in cui i rifiuti vengono effettivamente prodotti. Inoltre, c’è l’esigenza di promuovere al meglio la raccolta differenziata che richiede non solo l’impegno delle amministrazioni locali e dei cittadini ma anche e soprattutto della Regione che ha specifica competenza sull’impiantistica”.
Lo ha detto il presidente di AnciSicilia, Leoluca Orlando, nel corso della conferenza stampa, svoltasi oggi pomeriggio a Villa Trabia, durante la quale è stato lanciato l’appello per dotare l’Isola di nuovi impianti di riciclo con l’obiettivo di archiviare la stagione delle discariche e promuovere l’economia circolare.
Nell’appello, sottoscritto da AnciSicilia, Legambiente, Cgil, Cisl, Uil, Arci, Zero Waste e WWF, si sottolinea che:
“Non c’è più tempo da perdere. La Sicilia ha bisogno di nuovi impianti di riciclo per archiviare la stagione delle discariche, altrimenti tutti gli sforzi per far crescere la raccolta differenziata e promuovere l’economia circolare sul territorio regionale saranno vani.
La Sicilia ha bisogno, subito e prioritariamente, degli impianti (almeno uno per provincia) per trattare l’organico differenziato, che rappresenta circa il 40% dei rifiuti urbani che produciamo, altrimenti questa parte continuerà a finire, riempiendole, nelle discariche producendo cattivi odori e percolato, o in impianti di riciclo lontani anche centinaia di chilometri, a costi insopportabili per le tasche dei cittadini, consumando gasolio, inquinando l’aria e rendendo sempre più insicure strade e autostrade. A questa grave carenza impiantistica e a questa indispensabile e non più rinviabile necessità non c’è, ancora oggi, un’adeguata, pronta e immediata risposta della Regione, che continua a perdere tempo. Infatti, dopo un altro anno, non ha ancora autorizzato nessun nuovo impianto per trattare e riciclare l’organico differenziato.
Noi riteniamo che gli impianti migliori, più moderni, efficienti ed economicamente convenienti, siano gli impianti di digestione anaerobica, che producono compost di qualità e biometano per l’autotrazione o l’immissione nella rete di distribuzione del gas e che hanno un impatto trascurabile sull’ambiente e sul territorio.
Occorre fare presto e realizzare gli impianti per gestire il ciclo dei rifiuti, impianti coerenti con le linee guida del piano, ma soprattutto con le necessità dei territori, dell’economia circolare, della gestione di prossimità dei rifiuti prodotti, promuovendo percorsi di partecipazione e coinvolgimento dei territori interessati.
In caso contrario, perderemo tutti, la scommessa, e stavolta per sempre, di far diventare anche la Sicilia una regione virtuosa nella gestione dei rifiuti”.