Di strumenti innovativi per una pianificazione sostenibile per prevenire il rischio idraulico urbano si è parlato stamattina a Palermo in un convegno organizzato dall’AnciSicilia in collaborazione con l’Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica e con PMI Sicilia destinato ad amministratori, funzionari e dirigenti dei comuni siciliani.
“L’incontro di oggi, frutto di una concreta sinergia fra esperti del settore e amministratori, rappresenta una grande opportunità per gli enti locali perché ha l’obiettivo di fornire strumenti utili a migliorare la vivibilità delle nostre città.” Hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale di ANCISICILIA. “Abbiamo voluto realizzare questo momento di approfondimento e di condivisione delle buone pratiche – continuano Orlando e Alvano – raccontando quello che si è fatto anche, spesso, con le poche risorse disponibili, utilizzando metodologie diverse che possono essere valorizzate”.
“La protezione del territorio e la previsione del rischio si deve identificare con lo sviluppo urbano a vantaggio dei cittadini e della salvaguardia della loro incolumità. – ha dichiarato Emilio Arcuri, vicesindaco della città di Palermo. “Troppo spesso – continua Arcuri – nel passato e soprattutto nel Mezzogiorno il territorio è stato visto come fonte di reddito e di cementificazione. Tocca noi cambiare passo e anche grazie alla nuova sensibilità ambientale che si è creata in questi ultimi anni, soprattutto fra i più giovani, mettere il maggiore impegno possibile nella salvaguardia del pianeta che ci ospita e considerando la partecipazione come un elemento di grande ricchezza in favore della valorizzazione del territorio.
“Parlando di prevenzione ci si deve rendere conto della situazione in cui è il nostro territorio con le sue peculiarità e i suoi rischi – ha dichiarato Maurizio Croce, Assessore regionale al territorio e all’ambiente – è fuor di dubbio che la Sicilia è a forte rischio idrogeologico a causa dell’indiscriminato uso del suolo, dalla mancata manutenzione e di tantissime altre cause, ma bisogna intervenire considerando lo stato dell’arte in cui si trova oggi. È necessario fare prima un piano particolareggiato dei luoghi che evidenzi le problematiche reali dalle quali partire e stabilire una serie di regole che ci permettano di fare una prevenzione reale e sostenibile”.