“I comuni siciliani si ritrovano un ulteriore onere a proprio carico che riguarda la compartecipazione al costo delle rette giornaliere delle prestazioni socio-sanitarie riabilitative dei soggetti ricoverati in regime semiresidenziale e residenziale. Tale situazione, che creerà un’ulteriore danno alla già precaria situazione economico-finanziaria dei comuni, rischia di compromettere l’erogazione dei servizi alle comunità”.
Lo hanno detto Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente vice presidente vicario e segretario generale dell’AnciSicilia, commentando il decreto dell’assessore regionale alla Salute del 2 settembre 2013, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del 4 ottobre 2013.
Nel provvedimento sono state stabilite, infatti, le quote di compartecipazione ai costi della prestazioni riabilitative psico-fisiche-sensoriali in regime residenziale e semiresidenziale, ecco le cifre: per gli ospiti residenziali la compartecipazione dei comuni è di 34 euro (su una spesa complessiva di 113 euro al giorno) e di 40 euro (su un totale di 148 euro al giorno) in caso di disabilità grave; per gli ospiti semiresidenziali la compartecipazione è di 20 euro a carico dei comuni (su un totale di 68 euro al giorno) e di 27 euro (su un totale di 90 euro al giorno) in caso di disabilità grave.
La retta è pagata dall’azienda sanitaria provinciale competente al centro di riabilitazione. La Asp ha diritto poi di rivalersi sul Comune di residenza dell’assistito per la quota di compartecipazione.
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