Strage di Capaci, AnciSicilia: “Le intimidazioni e la violenza non fermeranno gli amministratori dell’Isola”

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“La strage di Capaci è una ferita del nostro Paese che non si rimarginerà mai, rimarrà sempre sotto gli occhi di tutti. E in realtà è cosi che deve essere, per non dimenticare. La cultura e il ricordo sono importantissimi perché solo attraverso questi importantissimi elementi,

i giovani possono coltivare l’orrore per la criminalità organizzata e cercare in tutti i modi possibili di isolarla affinché scompaia”.
Con queste parole il presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando, e il segretario generale dell’Associazione, Mario Emanuele Alvano, ricordano l’attentato del 23 maggio 1992 in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.
“In questo giorno particolare – concludono Orlando e Alvano – vogliamo ricordare anche i continui sacrifici e pericoli cui sono esposti tutti gli amministratori dell’Isola. Per questi motivi ci auguriamo che le intimidazioni e la violenza della criminalità organizzata non fermino mai l’attività dei nostri amministratori e che questi ultimi conservino sempre la consapevolezza di essere un primo e fondamentale baluardo per frenare il dilagare del degrado e per proseguire sulla strada della legalità”.