“L’esercizio della competenza esclusiva della Regione Siciliana in materia di ordinamento degli enti locali rischia, in alcuni casi, di determinare delle clamorose contraddizioni con la legislazione in vigore nel resto d’Italia. E’ questo il caso della norma che vieta per i soli comuni dell’Isola la possibilità di gestire in forma associata, attraverso Unioni di Comuni, servizi e funzioni fondamentali”.
Lo hanno detto Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale di AnciSicilia, che aggiungono: “Sotto questo profilo in Sicilia siamo particolarmente indietro rispetto a quanto è avvenuto, se pur tra mille difficoltà e ripensamenti, da oltre otto anni nel resto d’Italia”.
“Ribadiamo ancora una volta – continuano Orlando e Alvano – che, al netto delle considerazioni su alcune esperienze negative del passato, non vi sia alternativa ad un processo di riordino dell’attuale sistema di governo del territorio che sia incentrato proprio sulla gestione associata di servizi e funzioni. Nell’attuale contesto siciliano, caratterizzato da un diffuso fenomeno di spopolamento, difficoltà finanziarie degli enti locali e forti limiti sul fronte della capacità istituzionale in termini di assenza di professionalità adeguate, non vi è alternativa al puntare con decisione non solamente a ripristinare la facoltà di costituire nuove Unioni di comuni, ma anche all’incentivazione dell’associazionismo attraverso mirate forme di finanziamento che evitino gli errori del passato”.
“In questo contesto – conclude il presidente Orlando – ribadiamo le posizioni da sempre espresse da questa Associazione e riteniamo che l’Anci possa dare, come ha sempre fatto, nel merito e con cognizione di causa, sul tema della gestione associata di servizi e funzioni fondamentali un contributo importante nel rispetto dei tempi e delle scelte del Governo e del Parlamento siciliano”.